Premessa: un igrometro va tarato.Ci sono vari test che si possono effettuare per misurare la bontà di un apparecchio. Ne indico tre differenti che coprono un vasto campo di valutazione:
1) avvolgere semplicemente l’igrometro in uno straccio bagnato e strizzato. Verificare e annotare il valore dopo qualche ora. Dovrebbe essere intorno al 95-100%.
2) avvolgere l’igrometro in uno straccio bagnato e strizzato e collocare il tutto in un contenitore ermetico (scatola o busta di plastica chiusa). Dopo circa 5-6 ore annotare il valore indicato dall’ago: dovrebbe essere intorno al 96-97%.
3) questo è un metodo di calibrazione più scientifico, detto "a sali saturi": prendere un piccolo bicchiere, tipo da caffè, riempirlo per metà di sale da cucina (cloruro di sodio) aggiungendo un po' acqua senza far sciogliere del tutto il sale. Porre questo bicchiere e l’igrometro in un contenitore ermetico per un’intera giornata. L’apparecchio dovrebbe segnare un valore attorno al 75%, dato che la tabella per il test con cloruro di sodio è fissata dalle norme ISO al 75,3%.
In base alle indicazioni fornite dall’ago correggere eventuali scarti di errore, agendo con piccoli movimenti sulla vitina di regolazione se presente sul lato posteriore dell’igrometro, e raggiungibile tramite un piccolo foro o incavo. Il cacciavite dev’essere del tipo di precisione, molto piccolo. La correzione va fatta immediatamente dopo averlo tolto dallo straccio o dalla scatola, girando la vite molto lentamente in quanto l'ago non segue subito il movimento. Nei casi in cui non fosse presente la vite di regolazione, si tenga presente la differenza di indicazione dell’ago. Ad esempio: se indica un dato del 90% (anziché 96-97%) significa che l’apparecchio possiede uno scarto per difetto del 6-7%, cosicchè se indicasse nel vostro ambiente un dato del 45% (al limite dell’accettabile) avreste nella realtà il 38-39% di umidità nell’ambiente, dato non accettabile per un pianoforte. Negli igrometri senza possibilità di regolazione, il test serve unicamente per valutare gli scarti di errore. Se questi ultimi superano una certa soglia (15-20%) è bene dotarsi di... un altro apparecchio! Esiste la possibilità che un igrometro (soprattutto digitale) risponda diversamente a vari livelli di UR, che non abbia cioè una risposta lineare. Potrebbe quindi avere uno scarto accettabile ad un UR del 80% ad esempio, ed essere invece molto più impreciso ad una UR più bassa o viceversa. La non linearità di un igrometro è un fatto da tener bene in considerazione. L’ideale è effettuare i tre test un paio di volte ciascuno, per ottenere risposte a valori differenti.
La cura del pianoforte inizia da queste operazioni fondamentali. Spolverarlo quattro volte al giorno fa bene all'estetica forse...ma non cura le sue ossa...