Nel caso di clima molto umido (in genere riscontrabile in taverne, seminterrati ecc...) occorre senza dubbio un apparecchio deumidificatore elettrico, regolando il termostato in funzione del responso dell’igrometro. Nei mesi estivi, in una taverna o seminterrato (posto assolutamente non ideale per un pianoforte) un deumidificatore può arrivare a togliere circa 10 litri di acqua dall’ambiente in un giorno… In tutti i casi di ambienti secchi invece, il fatidico umidificatore attaccato al termosifone, nonché stracci bagnati stesi sullo stesso, hanno effetti nulli in percentuale sull’ambiente, rivelandosi di fatto inutili. Occorre in questi casi dotarsi di un umidificatore elettrico, posto non nelle immediate vicinanze dello strumento. L’igrometro sarà sempre una guida per raggiungere il risultato desiderato.
Di fatto, il pianoforte ha le medesime necessità climatiche medie di un corpo umano, mal sopportando continui sbalzi termici, correnti d’aria, caldo eccessivo, raggi solari diretti ecc… Ultime due annotazioni: il pianoforte necessita di buona aerazione. Sono sconsigliatissime coperte ed elementi che vadano a coprire lo strumento, specialmente con climi freddi e umidi. Il pianoforte deve respirare. Sono tassativamente da evitare camini o stufe di vario genere in una sala con pianoforte; il camino è poetico…ma un pianoforte sano lo è ancor più.
Stefano Rogledi