Una stanza dalla giusta sonorità è fondamentale per il confort acustico e psicologico. Al contrario, un ambiente troppo riverberante causa stress da concentrazione. Il cervello in questi casi fatica molto per ricostruire il messaggio (verbale o sonoro) in maniera corretta. Anche se non ce ne accorgiamo, le sillabe che si perdono per “mascheramento” (fenomeno dovuto a rifrazioni anomale e tempi di riverberazione lunghi) vengono ricostruite dal cervello in continuazione, per dare senso compiuto a ciascuna parola. I dati di seguito ci forniscono un’idea circa il rapporto tra tempi di successione delle sillabe (parlando normalmente) e riverbero:
Con un T di riverbero di 5 secondi il decremento medio del volume è di circa 2,4 dB (pochissimo, in quanto tanto riverbero “sostiene” le onde sonore). In presenza di una lunga successione di sillabe di soli 0,2 secondi una dall’ altra, non avremo un decremento di dB sufficiente a farci comprendere distintamente le varie sillabe in successione. Con un T di riverbero invece di 0,5 secondi, il decremento sarà circa 24 dB, valore sufficiente per distinguere ogni sillaba (la prima sillaba sarà diminuita di ben 24 dB quando la 2° sillaba giungerà all’orecchio, a circa 30 dB). Ho preso questa situazione di “parlato” a titolo di esempio essendo facile da immaginare e ricostruire. Ora, sostituiamo le sillabe con le note di un repertorio pianistico ottocentesco e magari virtuosistico, eseguito con 3 o 4 sec di T… Avremo un killer al posto del pedale destro del pianoforte.
Studiando in una sala troppo riverberante il pianista avrà deficit di concentrazione già dopo 30 minuti, con conseguente fatica nervosa. Un’acustica destinata allo studio con pianoforte dovrebbe essere non superiore a 0.5/0.8-s di Tempo di riverberazione. Non potendolo misurare, sappiamo che una sala casalinga di medie dimensioni, arredata normalmente, con presenza di molti oggetti e assenza di strutture di disturbo nelle vicinanze (vani scala, anticamere vuote ecc) misura un T di riverbero al di sotto di 1 secondo. Una piccola sala con tendaggi, divani, libreria e tappeti può essere ancora meno riverberante (circa 0.5/0.6 secondi di T). Battete forte le mani una sola volta e sentirete una piccolissima “coda di suono” che non avrete forse mai considerato in casa vostra, ovunque voi siate. Se ripetete il battito in un teatro, sentirete lo stesso suono molto più debole ma con la “coda” che viaggia lontano… idem sentirete la vostra voce molto più debole ma piacevolmente tridimensionale. In una basilica sentirete una “coda” di 4/5 secondi…e quasi nulla della vostra voce. Questo è dovuto all’azione di “disturbo” dell’eccessivo riverbero. Alcuni elementi architettonici che influiscono molto negativamente sull’acustica e sul T se adiacenti alla sala da studio sono per es.: vani scala, anticamere non arredate, corridoi e strutture simili. Fondamentale è anche il giusto tempo di riverbero nelle aule scolastiche, per facilitare l’apprendimento degli allievi. In base alle vigenti normative, fissate dalla legge n° 3150 del 1967 in materia di requisiti acustici negli edifici scolastici, viene riportato quanto segue: la media dei tempi di riverberazione misurati alle frequenze di Herz 250-500-1000-2000 non deve superare: 1,2 secondi per le scuole, riferiti ad aula arredata e con max 2 persone all’interno. 2,2 secondi nelle palestre, se non utilizzate come auditorio (vedete come questa distinzione sia fondamentale).